La difficoltà di separare matrice e portamatrice

Per separare la matrice dal portamatrice, molti degli estrusori ricorrono all’utilizzo di pesanti mazze con le quali colpiscono la matrice, mettendo così a grave rischio l’incolumità degli operatori e della matrice. Infatti, sia matrici piane con linguette profonde che tubolari con mandrini delicati, se sottoposte a potenti colpi, potrebbero rovinarsi irreparabilmente o subire inneschi di criccature. Non meno pericolose possono essere le attrezzature che utilizzano un cilindro pneumatico od oleodinamico, generalmente costruite direttamente dall’estrusore, prive delle minime caratteristiche di sicurezza.
Spesso, quindi, l’operazione d’espulsione della matrice si trasforma in impresa complessa, soprattutto quando dell’alluminio rimane incastrato tra i pezzi da dividere o gli stessi risultano disassati. Peggio ancora: nel caso di una deformazione strutturale del portamatrice o della matrice stessa, quando non rimane altra scelta che inviare tutto al reparto correzione o di manutenzione.

Con la DRM non si corrono rischi, poichè la notevole potenza esercitata dal cilindro, in modo continuo ed uniforme, si scarica in modo assiale sul pezzo da rimuovere che è alloggiato su un’apposita guida che pone la matrice esattamente in asse con il centro di spinta.